PREVENZIONE CRISI ADOTTIVE
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La crisi adottiva si manifesta quando il conflitto familiare, all’interno di una famiglia adottiva, non è più percepito come occasione per modificare le relazioni ma di distruzione dei legami.
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Non si tratta quindi di un singolo evento ma di una serie di accadimenti che si snodano nel tempo. Preferisco parlare di crisi adottiva e non di fallimento, in quanto è una situazione che contiene in sé la possibilità di trasformazione, di crescita, di cambiamento.
La crisi adottiva tra gli estremi della separazione dei genitori adottivi e l’espulsione dei figli con il ricollocamento in comunità, contiene una serie serie di situazioni familiari logoranti che a volte appaiono insopportabili. In età adolescenziale comprendono spesso situazioni di devianza.
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La tentazione di arrendersi diventa forte quando le famiglie vivono un’angosciante solitudine. I genitori adottivi che all’inizio erano stati valutati altezza del compito dal Tribunale dei Minori ora si sentono giudicati dalla scuola, dagli altri genitori, da chi ritiene la scelta adottiva perdente a priori, spesso dal proprio ambiente familiare.
In momenti particolarmente critici e conflittuali, la mediazione intra-familiare è uno spazio in cui è ancora possibile che la famiglia si fermi e ponga una domanda di aiuto. E’ un setting che la famiglia adottiva non ha ancora esplorato.
Riservatezza, non giudizio, assenza di diagnosi e di relazioni scritte: la m.f. viene percepita favorevolmente e apre reali scenari di comunicazione efficace, in un’ottica di trasformazione della realtà. Aiuta a mettere a fuoco i bisogni di tutti e a riconoscere le risorse residue ancora presenti, progettando scelte concrete e condivise per il presente e per il futuro.